Troviamo oggi sul Corriere.it che il metdo di Giuliani non è quello di un pazzo, ma di uno scienziato.
Titola Corriere.it:
Gli atenei «credono» nel radon: previsioni possibili
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Bari e Pisa: i sistemi efficaci esistono, mancano i soldi per perfezionarli
MILANO — Ventitrè gennaio 1985: per la prima (e unica) volta in Italia scatta l’allarme terremoto. L’Istituto nazionale di geofisica prevede una «scossa pericolosa ». E il ministro della Protezione civile Giuseppe Zamberletti, oggi presidente della Commissione grandi rischi e sostenitore dell’impossibilità di prevedere i terremoti, ordina lo stato d’allerta per dieci comuni della Garfagnana: scuole chiuse per due giorni, case vecchie o in cattivo stato evacuate.
Centomila persone abbandonarono le proprie abitazioni, ma il terremoto non arrivò. Allora la previsione di un sisma distruttivo fu formulata, dopo una scossa premonitrice, sulla base di un’analisi storico-statistica. Oggi, tra gli indicatori sismici, c’è anche il radon. Giampaolo Giuliani non è solo. Sono diversi i ricercatori che studiano questo gas: l’università di Bari ha messo a punto un sistema di 25 centraline fermo per mancanza di fondi; quella di Pisa ha elaborato un progetto per il monitoraggio nelle acque sotterranee della Garfagnana e della Lunigiana allo studio degli enti locali. Ricerche sono in corso anche all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Pier Francesco Biagi è docente di Fisica all’Università di Bari. Studia il radon e i disturbi sui segnali radio. «I sistemi per prevedere un terremoto già esistono — dice —, è che mancano i soldi per perfezionarli. A differenza dei miei colleghi sono convinto che non è impossibile prevedere un sisma, ci riusciremo. Fu proprio Boschi, oggi nemico dei precursori, a fare la previsione del 1985». E spiega: «Nel 2005 abbiamo presentato un progetto alla Regione per l’installazione di 25 centraline per il rilevamento di radon e stazioni radio a bassa frequenza (alcune anche nel Gran Sasso). Per un punto siamo stati esclusi dalla graduatoria e le prime centraline sono state disattivate».
All’università di Pisa si studia invece il radon nelle acque sotterranee della Garfagnana e della Lunigiana. Il team di Giorgio Curzio, docente di Misure nucleari, ha elaborato uno studio di fattibilità per il monitoraggio del radon: stazioni prototipo che ogni sei ore dovrebbero trasmettere al dipartimento e alla Protezione civile i livelli.
Tra i ricercatori che studiano il radon c’è anche Calvino Gasparini, dell’Istituto nazionale di geofisica. Nel 1985 fu uno degli esperti a formulare la previsione della Garfagnana. Oggi è direttore del Museo geofisico di Rocca di Papa dove da quattro anni una centralina misura il radon. «Sappiamo che questo gas è un precursore dello stress sismico, ma per ora non ci dice il ‘dove’ e il ‘quando’ avverrà un terremoto». Più attendibile l’analisi storico-statistica: «Sulla base della quale scattò l’allerta del 1985. Nel caso di Giuliani non esistevano parametri consolidati, ma un censimento a setaccio grande degli edifici più vecchi e una maggiore informazione, forse…».
Nel 1985 la «scossa pericolosa» non arrivò. E l’ex ministro Zamberletti finì sotto inchiesta per procurato allarme. Forse per questo da allora ha sempre chiamato i centomila sfollati «un test». E oggi ribadisce: «I terremoti non sono prevedibili ». Ma poi spiega: «Allora il radon non c’entrava, lì ci trovavamo davanti a dati statistici particolari. Davanti a una previsione della comunità scientifica come quella di 24 anni fa, proprio Boschi e Barberi mi avvertirono del rischio, farei la stessa cosa: ordinerei lo stato d’allerta».
Alessandra Mangiarotti
08 aprile 2009
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Dichiarazione di Michelangelo Ambrosio (INFN) (su Reset)
Dichiarazione di Michelangelo Ambrosio (INFN) (su Repubblica.it)
(INFN: Istituto Nazionale Fisica Nucleare )
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TERREMOTO: AMBROSIO (INFN), GIULIANI HA RAGIONE SU GAS RADON
Conosco bene Giuliani perche’ ho lavorato quattro anni con lui. Negli ultimi tempi ci siamo scambiati dati sulla possibile correlazione terremoti-emissioni di gas Radon. Nei laboratori del Gran Sasso c’e’ un interferometro laser che registra gli spostamenti della roccia perche’ il laboratorio e’ attraversato da una faglia sismica: questa e’ una cosa nota. Lo afferma Michelangelo Ambrosio, Dirigente Ricerca Infn (Istituto Fisica Nucleare) di Napoli, in una lettera all’associazione ‘Giuseppe Dossetti’ in cui nota “trascurare con superficialita’ le applicazioni di nuove tecnologie solo perche’ proposte da ricercatori non appartenenti allo establishment preposto a tale funzione e’ una negligenza criminale di cui oggi paghiamo le conseguenze”. Insomma, una conferma della teoria di previsione del terremoto di Giampaolo Giuliani. “Le tragiche sequenze di queste ore del terremoto in Abruzzo rendono piu’ che mai attuali le indicazioni degli scienziati – si aggiunge nella nota – che compiono studi di vulcanologia come il Dott. Giuliani tecnico e ricercatore del laboratorio di fisica del Gran Sasso”. Quindi a supporto della tesi Giuliani c’e’ l’intervento ora di Ambrosio dell’Infn di Napoli e del responsabile dell’Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti dell’Associazione, “Giuseppe Dossetti”, Corrado Stillo. “Chiediamo che quanto prima si apra un serio dibattito sul perche’ studi di previsione ricercatori italiani sulla possibile previsione di terremoti non sono presi in considerazione. Non e’ l’ora delle polemiche ma e’ opportuno che in un Paese sismico come il nostro – sostiene Stillo – gli studi sulle previsioni basate sull’emissione di gas radon siano valutate come avviene in altri Paesi, tra cui il Giappone, dove da tempo i dati sul radon vengono presi ed analizzati dagli esperti”.
(06 aprile 2009)
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cit off
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Commento:
Leggete il seguente documento:
Relazione sui precursori sismici – 30 nov 2006
Avrete modo di constatare come fisici, geologi, professori universitari, abbiano valutato come fondato il metodo dell’equipe di Giuliani.
Spetta alle autorità di controllo non tutelare un problema di “immagine”, ma la salute dei cittadini.
Diceva il ministro Fitto ieri sera a Ballarò: “Non è che noi stiamo dando una bella immagine al paese ..”
Il problema -cari signori- è che i bambini che escono a pezzi dalle macerie sono la vera immagine che non dovremmo vedere ..
Siete nel posto che occupate non per dare una buona immagine esteriore di voi stessi, ma per garantire che sia assolta la funzione di garanzia, progetto, controllo, degli incarichi che ricoprite.
La questione del metodo con i precursori del radon di Giuliani va esaminata sia che Giuliani abbia torto, sia che Giuliani abbia ragione.
E’ una questione di funzioni istituzionali, e non di porto delle nebbie ..
Non è una questione di “basta con le polemiche” .. ma di responsabilità politica.
Ing. P.T.
IdV-Ciampino-Blog
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